Tesi di Laurea

Ricostruzione architettonica del confine meridionale delle Terme di Caracalla

Autori Davide Rizzi, Pietro Brunazzi

Relatore
Pier Federico Caliari

Correlatore
Samuele Ossola

Anno Accademiaco
2016/2017

L’elaborato di laurea tratta del confronto della nuova architettura rispetto alla grande testimonianza dell’antichità, in questo caso le Terme di Caracalla. Il sito presenta rovine in uno stato di conservazione non omogeneo: da una parte, alcuni resti architettonici romani raggiungono, in alzato, oltre trenta metri di altezza, dall’altra le murature perimetrali, ormai disgregate, rendono irriconoscibile l’aspetto unitario originario. Lo stato di fatto del sito archeologico ha guidato il principale gesto architettonico del progetto: la ricostruzione del confine meridionale delle Terme. Il muro di confine, risarcito in maniera coerente nella sua volumetria prosegue lungo il perimetro fino all’esedra sud-est ridisegnando in maniera netta il perimetro, anche grazie alla nuova architettura che occupa lo spazio vuoto della biblioteca est, in modo da riequilibrare il prospetto di fondo grazie ad un disegno coerente con l’ipotesi di ricostruzione dell’architettura antica. Il progetto si inserisce nel sedime della biblioteca romana, qui, al piano del parco archeologico, ospita la medesima funzione, mentre, al piano superiore, ricavato tra il livello del parco e la strada soprastante accoglie le funzioni del nuovo impianto termale. Il sito di intervento permette di intervenire nello spazio retrostante lo stadio, una volta occupato dalle cisterne di cui viene ricostruita la traccia architettonica data la mancanza di resti romani. All’interno di ognuna di queste cisterne viene accolta una differente funzione, sia termale sia di musealizzazione. Nel complesso il progetto indaga il tema del confronto dell’antico con il moderno attraverso architetture temporalmente lontane che però condividono la posizione nel sito archeologico. Confronto anche tra le funzioni: biblioteca e spazio termale assolvono, in passato come oggi, la stessa funzione di cura di mente e corpo, tuttavia l’architettura dello spazio che le accoglie risulta radicalmente mutata. Infine anche l’allestimento mette a confronto antico e moderno, infatti, nel senso più stretto di “mettere di fronte”, paragona le attività svolte dai visitatori con le medesime immortalate in grandi esempi di arte scultorea e lapidaria classica.
This graduate thesis compares new architecture with the one from the ancient times, in this case Caracalla’s baths. The site presents ruins in a differentiated state of preservation: on the one hand, ancient roman architecture reaches over thirty meters in height, on the other, perimetric walls disguise the original of roman ruins, now hosting both thermal spaces and exhibition. Overall the project investigates look. The actual state of the archaeological site guided the project: southern border’s reconstruction. Border wall, reconstructed in its original volume, follows the perimeter towards south-east exedra, newly designing the perimeter. This aim is reached also with the new project which occupies the site where stood an ancient library, so that the entire prospect of the border can be rebalanced coherently with ancient architecture’s hypothesis. The main project fits the site of the ancient roman library, here, at the level of the archaeological park hosts the same function, at the upper level instead, between the park and the upper road, it hosts functions for a new bath and spa. Project site allows to operate in the space behind the wall of the stadium, once site for tanks which are redesigned in shape since absence the comparison between ancient and modern architecture, also through new constructions distant in time but sharing the position in the archaeological site. Comparison between functions: in fact, the library and thermal space accomplish, in the past as today, the same service, despite the architecture is radically changed. Lastly even the exhibition theme compares ancient and modern, indeed, according to the original latin meaning of “facing”, it compares activities performed by actual visitors with the same ones immortalized in great examples of classical art, both statuesque and lapidary.