Progetti
MUST – MUSEO DEL TERRITORIO DI VIMERCATE
Vimercate I 2004 – 2011. Inaugurazione 12 novembre 2010
Curatori: Angelo Marchesi, Massimo Pesenti, Paola Striuli
Progettista: Pier Federico Caliari
con Carola Gentilini
Insignito del Premio ICOM Italia (International Council for Museums) per il miglior allestimento museale italiano 2011.
Il Must è stato selezionato fra i venti migliori musei all’European Award 2012.
L’incarico per il progetto museologico, museografico e grafico del MUST (Museo del Territorio di Vimercate) è stato affidato a valle di un concorso di idee promosso dall’amministrazione comunale nel 2004.
Il principale problema di questo lavoro era che il museo, finalizzato alla costituzione di un centro di interpretazione della cultura del territorio vimercatese, non possedeva una collezione propria di oggetti fisici. Il tema era quindi organizzare una narrazione associata ad una collezione da progettare, in senso fisico. Il progetto, in sostanza, doveva riferirsi sia all’allestimento museografico delle sale, sia alla progettazione di ogni singolo elemento, materiale o immateriale, componente la collezione. Si trattava in larga misura di sviluppare modelli tridimensionali e di creare raffigurazioni grafiche, inseriti all’interno di un programma museologico basato sulla scoperta e sull’interattività fisica e manuale. Sotto l’aspetto museografico, durante la progettazione, il riferimento costante è stato il paesaggio interno del John Soane’s Museum di Londra, con il suo continuum di modelli di architettura, che ha ispirato la formazione della collezione del MUST. Per il progetto finale è stata messa a punto una proposta museologica organizzata in due grandi sezioni che possono essere considerate a tutti gli effetti due realtà museali autonome: il Museo delle Tracce, che è sviluppato al piano terreno e il Museo del Contemporaneo, organizzato al piano superiore. Ogni sezione prevede un cambio di atmosfera, con l’utilizzo di artefatti diversi e diversi colori sulle superfici murarie. L’elemento fisico e visivo che mantiene la continuità della narrazione è costituito dalle decine di modelli, tutti bianchi e realizzati con la stampante 3D, oltre all’impianto grafico che rimane stilisticamente costante.
Awarded with ICOM Italia Prize (International Council for Museums) for the best Italian museum exhibition of 2011.
The Must was selected among the top 20 Museums in the European Award 2012.
The assignment for the museological, museographical and graphic design of the MUST (Museum of the Territory of Vimercate) has been entrusted downstream a competition of ideas promoted by the municipal administration in 2004.
The main problem of this work was that the museum, aimed to creating an interpretation center about Vimercate (a town near Milan) local culture, did not have its own collection of physical objects, but only some historical reference texts. The theme was to organize a narration associated with a collection to design, in a physical sense.
The project therefore, had to refer to either museographic set up of the halls, both in the design of each artifact composing the collection.
It was largely a matter of developing three-dimensional models and to create graphical representations, inserted within a museographical program based on the discovery and physical and manual interactivity.
During the development of the conceptual phase, the constant reference was the John Soanes’s Museum in London, so that during the subsequent design phase, the architectural models have become the dominant part of the collection.
For the final design it has been fine tuning a museological proposal organized into two major sections. Actually it can be said that the museum consists of two museums.The Museum of Traces, which is developed on the ground floor and the Museum of Contemporary, organized upstairs. Each section provides for a change of atmosphere, with the use of various artifacts and different colors onto wallsurfaces. The physical and visual element that maintains the continuity of the narration is constituted by dozens of models, all white and made with the 3D printer, in addition to the graphic system that stylistically remains steady.