Progetti
MUSEI VATICANI
PROGETTO DI ALLESTIMENTO DELLA SALA XXI DEL MUSEO GREGORIANO ETRUSCO
Città del Vaticano I 2004
Committente: Musei Vaticani
Curatore: Maurizio Sannibale
Progettista: Pier Federico Caliari
con Carola Gentilini
Curatore: Maurizio Sannibale
Progettista: Pier Federico Caliari
con Carola Gentilini
Il Museo Gregoriano Etrusco si trova al primo piano del Palazzo del Belvedere ed occupa l’intero fronte del nicchione sul Cortile della Pigna. E’ molto esteso e comprende ventidue stanze. La richiesta del curatore, Dott. Maurizio Sannibale, riguardava solo l’intervento in una sala, la penultima del percorso, a suo giudizio troppo anonima. La caratteristica principale della XXI Sala è quella di contenere una straordinaria collezione di vasi attici del V secolo, frutto del ritrovamento all’interno delle necropoli etrusche in tombe di facoltosi mercanti che commerciavano con la Grecia.
La proposta era, rispetto all’immagine consolidata del Museo, abbastanza rivoluzionaria. L’idea era quella di offrire al visitatore uno shock cromatico dopo una sequenza di sale tutte su toni spenti. Abbiamo quindi proposto pavimento e pareti in resina bianca semilucida, capace di riflettere la luce atmosferica romana, che ha una temperatura colore molto vivida anche nelle giornate non assolate, e diffonderla all’interno dell’ambiente espositivo. A loro volta le superfici d’appoggio dei vasi erano previste auto illuminate con luce diffusa fluorescente. E’ stata re-impiegata in questa sala la soluzione di espositori su piantana, già studiati e proposti per la Sala della Vittoria alla Farnesina, per collocare opere anche sul lato delle finestre verso il cortile e per proiettare luce dall’alto verso le teche al centro della sala, mediante proiettori collocati nella sommità della piantana. Il risultato era quello di un ambiente espositivo solare e con una diffusione della luce ottimale per la percezione dei cromatismi dei vasi. Tuttavia, la proposta fu ritenuta “troppo” rivoluzionaria, e non fu realizzata.
La proposta era, rispetto all’immagine consolidata del Museo, abbastanza rivoluzionaria. L’idea era quella di offrire al visitatore uno shock cromatico dopo una sequenza di sale tutte su toni spenti. Abbiamo quindi proposto pavimento e pareti in resina bianca semilucida, capace di riflettere la luce atmosferica romana, che ha una temperatura colore molto vivida anche nelle giornate non assolate, e diffonderla all’interno dell’ambiente espositivo. A loro volta le superfici d’appoggio dei vasi erano previste auto illuminate con luce diffusa fluorescente. E’ stata re-impiegata in questa sala la soluzione di espositori su piantana, già studiati e proposti per la Sala della Vittoria alla Farnesina, per collocare opere anche sul lato delle finestre verso il cortile e per proiettare luce dall’alto verso le teche al centro della sala, mediante proiettori collocati nella sommità della piantana. Il risultato era quello di un ambiente espositivo solare e con una diffusione della luce ottimale per la percezione dei cromatismi dei vasi. Tuttavia, la proposta fu ritenuta “troppo” rivoluzionaria, e non fu realizzata.
The Gregorian Etruscan Museum is located on the first floor of the Belvedere Palace and occupies the entire front of the large niche on the Cortile della Pigna. It is very extensive and includes twenty-two rooms.
The request of the lcurator, Dott. Maurizio Sannibale concerned only the intervention in a room, the penultimate of the path, in his opinion too anonymous. The main feature of the twenty-first Hall is that it contains an outstanding collection of Attic vases of the fifth century, the result of the discovery within the Etruscan necropolis in graves of wealthy merchants who traded with Greece.
The proposal was, compared to the established image of the Museum, quite revolutionary. The idea was to offer the visitor a color shock after a sequence of rooms all dull tones and, frankly, very sad. We have therefore proposed the floor and walls in semi-gloss white resin, capable of reflecting the Roman atmospheric light, which has a very vivid color temperature even in non-sunny days, and spread it within the exhibition. In turn, the bearing surfaces of the vases were provided for self illuminated with fluorescent light diffused.
It was re-used even in this case the show cases up on poles solution, already proposed for the Sala della Vittoria del Ministero per gli Affari Esteri, to place works even on the side of the windows toward the courtyard and to project light from above to the top of the fully transparent cases by lamps placed on the upper side of the poles. The result was that of a solar exhibition environment, with an optimal spread of the light for the perception of the colors of the vases. However, the proposal was considered revolutionary, but, unfortunately wasn’t realized.
The request of the lcurator, Dott. Maurizio Sannibale concerned only the intervention in a room, the penultimate of the path, in his opinion too anonymous. The main feature of the twenty-first Hall is that it contains an outstanding collection of Attic vases of the fifth century, the result of the discovery within the Etruscan necropolis in graves of wealthy merchants who traded with Greece.
The proposal was, compared to the established image of the Museum, quite revolutionary. The idea was to offer the visitor a color shock after a sequence of rooms all dull tones and, frankly, very sad. We have therefore proposed the floor and walls in semi-gloss white resin, capable of reflecting the Roman atmospheric light, which has a very vivid color temperature even in non-sunny days, and spread it within the exhibition. In turn, the bearing surfaces of the vases were provided for self illuminated with fluorescent light diffused.
It was re-used even in this case the show cases up on poles solution, already proposed for the Sala della Vittoria del Ministero per gli Affari Esteri, to place works even on the side of the windows toward the courtyard and to project light from above to the top of the fully transparent cases by lamps placed on the upper side of the poles. The result was that of a solar exhibition environment, with an optimal spread of the light for the perception of the colors of the vases. However, the proposal was considered revolutionary, but, unfortunately wasn’t realized.