Tesi di Laurea

 

TRACCE DI GEOMETRIA FONDATIVA.
Architettura del paesaggio archeologico a Villa dei Quintili

Candidati
Alessia Decicco

Relatore
Pier Federico Caliari

Correlatore
Sara Ghirardini

Anno Accademico
2018/2019

 

La villa dei Quintili -custode di memoria, di tempi e luoghi lontani- è uno degli elementi caratterizzanti il paesaggio orizzontale dell’agro romano lungo la Via Appia, Regia Viarum dell’antichità alle Porte di Roma. La conoscenza diretta e ripetuta dell’area di progetto ha permesso di comprendere come la Villa nasca e si fondi sullo stretto rapporto dialettico tra suolo e architettura. Da qui la volontà di analizzare e reinterpretare questo legame, di rilevare e valorizzare quel palinsesto di tracce e di memorie “incise” e “stratificate” nel territorio, che necessitano di essere svelate. Il progetto ambisce alla valorizzazione del sito attraverso l’interazione con il territorio che mira a farlo proprio divenendone parte integrante. 

Oggi l’area si presenta come un luogo di enorme fascino che porta con sé molteplici criticità: la mutazione del Paesaggio naturale lungamente storicizzato e la mancanza di confini che delimitino l’area; i caratteri frammentari del sito generano nel fruitore una notevole difficoltà nella comprensione del sito Archeologico. Lo studio, con l’intento di risolvere le problematiche esistenti, si è mosso alla ricerca di un atto fondativo; l’intervento architettonico costituisce un sistema aperto che agisce principalmente in tre direzioni. Da un lato le forme che si delineano -sono il risultato della rotazione e della traslazione dimensionale dei resti della Villa- costituiscono il margine costruito dell’area, un nuovo ingresso (in prossimità dell’appia nuova) ed un museo che si presenta come una preziosa sequenza narrativa di stanze. Dall’altro lato si è scelto d’intervenire sull’esistente –con l’ausilio di elementi naturali- attraverso il ripristino e la valorizzare dell’ingresso originario dall’appia antica unitamente allo sviluppo di una rete di percorsi sulle rovine: una passeggiata di forte valore simbolico che si mescola con l’esistente attraverso percorsi e terrazze aperte sul paesaggio. 

 

Al contempo, l’obiettivo primario è rimasto quello di ricomporre i caratteri frammentari del sito attraverso una coesa realtà paesaggistica concepita come un grande giardino in grado di rievocare il paesaggio antico. Il giardino rappresenta l’elemento di snodo alla base del gesto compiuto. In quanto atto fondativo che agisce nel rispetto del territorio, le soluzioni progettuali, sono il risultato della sovrapposizione dell’immagine della centuriazione a quella dell’orografia esistente: la geometria dell’actus quadratus unifica (mettendo a sistema in modo armonico) ma al contempo genera ambiti tra loro molto diversi.

La proposta deriva dalla raccolta di modelli di paesaggi che, reinterpretati, ripropongono oggi gli stessi caratteri di un tempo: siepi, alberi, muri, sentieri, passerelle, vasche d’acqua e recinti (talvolta di natura estensiva, altre più controllata). L’aspetto fortemente evocativo, consapevolmente voluto come stimolo per una più matura coscienza dei valori nascosti di un territorio, offre una concezione di paesaggio non solo come contenitore di storia ma lo diventa esso stesso. In quest’ottica la Villa dei Quintili può costituire un’importante cerniera all’interno dell’intero sistema del Parco Archeologico dell’Appia Antica.